Il semovente L.40 da 47/32 venne impiegato in un certo numero di esemplari dall'esercito italiano e poi da quello tedesco; si trattava di una trasformazione del carro leggero L 6/40 al fine di potervi installare il cannone controcarri italiano da 47 mm.

Caratteristiche Tecniche
Equipaggio:
2 uomini
Peso:
6.500 kg
Motore:
SPA 18D a 4 cilindri a benzina da 68 hp
Dimensioni:
- Lunghezza 4 mt, Lunghezza (solo scafo) 3,782 mt
- Larghezza 1,92 mt
- Altezza 1,63 mt
Prestazioni:
- Velocità massima su strada 42,3 km/h
- Autonomia su strada 200 km
- Guado 0,8 mt, Pendenza 84%, Gradino 0,8 mt, Trincea 1,7 mt

Foto: Il semovente L.40 da 47/32 impiegato dall'esercito italiano

Cenni Storici
Nel corso della Seconda guerra mondiale, l'Italia non si distinse per particolari innovazioni nella progettazione dei veicoli corazzati. Nel campo dei semoventi controcarri, sul finire degli anni trenta, l'esercito italiano era stato sul piano dottrinale all'altezza degli altri Paesi e l'industria, infatti, aveva elaborato un progetto interessante, noto come semovente L.3 da 47/32 che montava un cannone controcarri da 47 mm con una bocca da fuoco lunga 32 calibri. Il cannone era installato su di un affusto ubicato nella parte anteriore di uno scafo piccolo e basso, basato su quello del carro veloce L.3; l'equipaggio era di due uomini. Ma il progetto iniziale non aveva fatto molta strada perché il mezzo non offriva la minima protezione al personale.
Quando l'Italia entrò in guerra nel 1940 si dovette rendere presto conto che la sua molto pubblicizzata forza corazzata disponeva di cannoni insufficienti e di mezzi privi di protezione adeguata. Ciò era particolarmente vero per i carri leggeri a favore dei quali erano stati devoluti alcuni fondi, e specialmente lo era per la serie L 6 che aveva scarsa protezione ed era armata solo con un cannoncino da 37 mm corto, di limitate capacità controcarri. Il carro L 6/40 si dimostrò di scarso valore contro i carri britannici allora in servizio nell'Africa del Nord e maturò così l'idea di realizzare sullo stesso scafo un semovente controcarri a brandeggio limitato, realizzazione di cui si fecero carico congiuntamente la Fiat SPA e l'Ansaldo.
Il cannone del nuovo veicolo fu la versione da 47 mm, costruita su licenza, del cannone austriaco Boiler a doppio impiego, controcarri/accompagnamento per la fanteria, uno dei pezzi controcarri più micidiali di quel tempo. Il cannone venne montato sul nuovo semovente L.40 da 47/32 in una semplice sovrastruttura a casamatta, costruita direttamente sullo scafo del carro. Tale semplice sistemazione funzionò abbastanza bene, ma le pareti verticali della sovrastruttura rimasero prive della protezione addizionale che sarebbe stata fornita dalla loro inclinazione; comunque, la realizzazione era meglio che niente ed il mezzo entrò in servizio dal 1942 in poi. Di L.40 da 47/32 vennero prodotti 280 esemplari che dettero buona prova in servizio quando dovettero affrontare i più leggeri carri britannici sui campi di battaglia dell'Africa del Nord. A bordo potevano essere trasportati 70 colpi.
Al momento dell'armistizio dell'Italia, nel 1943, i reparti tedeschi subito si impadronirono di tutto quanto fu loro possibile. Il semovente L.40 da 47/32 fece parte del bottino e venne subito dato in dotazione ai reparti tedeschi impegnati in Italia. Il terreno italiano, sul quale si svolsero molti combattimenti durante la lunga marcia alleata verso il nord della penisola, che durò per tutto il 1944 e fino all'Aprile del 1945, era peraltro di tale natura che raramente consentiva l'impiego di mezzi corazzati e perciò molto spesso dai semoventi L.40 venne tolto l'armamento controcarri per impiegarli come posti comando mobili, armandoli con una mitragliatrice Breda Modello 38 da 8 mm.
Il semovente L.40 da 47/32 fu forse un semplice arrangiamento, ma valse a dimostrare che in Italia la concezione del semovente controcarri era stata recepita fin dall'inizio della guerra.

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Semovente L.40 da 47/32