Fu un tentativo iniziale di produrre artiglieria semovente installando sullo scafo di un carro Valentine un pezzo da 25 libbre, ma il risultato complessivo lasciò a desiderare.

Caratteristiche Tecniche
Tipo: cannone/obice semovente
Equipaggio:
4 uomini
Peso:
7.911 kg
Motore:
AEC diesel a 6 cilindri da 131 hp
Dimensioni:
- Lunghezza 5,64 mt
- Larghezza 3,77 mt
- Altezza 3,05 mt
Prestazioni:
- Velocità massima su strada 24 km/h
- Autonomia su strada 177 km
- Guado 0,91 mt
Armamento:
- 1 cannone/obice da 25 libbre (87,6 mm)

Foto: Un Bishop appena uscito di fabbrica

Cenni Storici
Il veicolo che prese il nome di Bishop venne ideato in un momento in cui le batterie da 25 libbre (87,6 mm), nel deserto dell'Africa del Nord, erano impiegate per necessità come armi controcarri e subivano di conseguenza perdite terribili. Per aumentare la protezione dei serventi fu deciso di montare il pezzo da 25 libbre su un affusto mobile e il carro per fanteria Valentine sembrò subito la base migliore a tale scopo. Sfortunatamente, fin dall'inizio ci fu incertezza sull'impiego esatto di questo cannone/carro. I carristi lo videro come una nuova versione del carro pesante armato di cannone, mentre gli artiglieri come un affusto semovente.
Il Valentine da 25 libbre fu una trasformazione a regola d'arte, chiamata ufficialmente Mounting Valentine, 25-pdr Gun Mk I on Carrier, Valentine, 25-pdr Gun, Mk I (supporto per cannone da 25 libbre Valentine Mk I su affusto mobile per cannone da 25 libbre Valentine Mk I), che comportò la sostituzione della torretta esistente con una molto più larga per l'installazione del pezzo. Questa nuova torretta era fissa ed aveva una struttura larga a lastroni laterali, troppo grande per poter essere occultata in combattimento e troppo piccola per lasciare spazio sufficiente per i serbatoi all'interno del mezzo.

 
  Foto: Un Bishop in poligono con il comandante del distaccamento di artiglieria fuori dalla torretta fissa perché all'interno vi era posto solo per due artiglieri.

La torretta presentava anche un'altro grosso inconveniente per gli artiglieri in quanto limitava l'elevazione della bocca da fuoco riducendone la gittata a 5.852 mt invece di quella normale di 12.253 mt. L'unico modo per aumentare questa prestazione fu quello, noioso e, dal punto di vista tattico, ingombrante, di costruire rampe di terra su cui il veicolo si inerpicasse per aumentare l'angolo di elevazione. Anche il brandeggio era strettamente limitato ad un massimo di 4° per lato. Lo stivaggio munizioni all'interno era di 32 colpi, ma altri potevano esser trasportati in un avantreno trainato dietro il veicolo. Lo spessore della corazza variava da 8 a 60 mm.
Il Valentine da 25 libbre partecipò alle operazioni in Africa del Nord durante le ultime fasi della campagna, quando ormai i pezzi da 25 libbre non erano più impiegati come controcarri, cosicché i veicoli, senza eccezioni, operarono come semoventi, e l'arma di artiglieria apprese molto, in tale campo, dal loro impiego.
Alla fine il mezzo venne battezzato Bishop e continuò la sua attività partecipando in Sicilia ed in Italia alle fase iniziali di quella campagna, dove rivelò i suoi numerosi inconvenienti, ma fornì anche un'indicazione della potenzialità dell'artiglieria semovente.
Il Bishop insegnò anche cosa si sarebbe dovuto prevedere nei progetti futuri. Anzitutto il cannone doveva avere piena possibilità di movimento per essere veramente valido; inoltre occorreva maggiore spazio per i serventi dato che la torretta era di dimensioni limitate e mal ventilata.

 
Foto: A bordo di un Bishop viene fatto l'inventario delle munizioni e, per il conteggio, i proietti sono collocati sui coperchi del motore.  

Era necessario più spazio interno per lo stivaggio di munizioni ed il veicolo portante doveva essere abbastanza veloce da poter tenere il passo con i carri. A tale riguardo lo scafo del Valentine, che era un carro per fanteria, era troppo lento.
Tutti questi inconvenienti ebbero fine con la distribuzione dell'M7 Priest. Gli artiglieri passarono volentieri a quest'ultimo e dopo poco tempo i Bishop vennero ritirati. Questi veicoli furono tutt'altro che perfetti, ma insegnarono molto agli artiglieri e nessuno può contestare loro comunque l'onore di essere stati i primi pezzi semoventi dell'artiglieria britannica.

Bibliografia: Vedi pagina contatti

 

 

 

 

Cannone Semovente
Bishop